I NUOVI
VICINI
Le
mangiatoie, si sa, vengono poste nella stagione invernale per alimentare gli
uccelli e così avevo fatto anch’io per poter osservare più da vicino i
possibili fruitori. Per poterli anche fotografare avevo posto una mangiatoia
vicino ad un “viburnus opulus” proprio fuori dalla finestra a circa un metro e
mezzo di distanza e a circa due metri di altezza. Purtroppo durante l’inverno
il giorno è breve e la mangiatoia veniva regolarmente svuotata, senza tuttavia
che io avessi la possibilità di conoscere da chi (alla fine mi sono convinto
che i maggiori frequentatori fossero i passeri).
Così la
mangiatoia è rimasta per tutto l’anno e l’anno seguente ma … il 20 maggio,
domenica mattina, aprendo la finestra rimango stupito, la mangiatoia è diventata
il nido di un pigliamosche!!! La mangiatoia non è un granché; quattro pezzi di
legno con un piccolo tetto ma il pigliamosche s’è accontentato. E’ anche un po’
piccola infatti la femmina deve mettersi in diagonale per poter stare
comoda.
Ho potuto
così osservare tutta la nidificazione (la preparazione del nido era stata
effettuata prima); il maschio che nutre la femmina ed entrambi che nutrono il
nidiaceo; già, un solo uovo. Mentre un genitore era in cerca di cibo l’altro
era sempre nelle vicinanze; il nido non veniva mai lasciato inosservato. La
cassetta-nido rimane al sole fin verso le 14 e poi in ombra della casa; le
foglie del viburno offrono poca protezione contro la calura del sole, non si
sono ingrossate perché dalla base dell’arbusto sono nati vari polloni che ne
hanno impedito la crescita. Il 16 giugno il piccolo è particolarmente vivace;
capisco che sta per abbandonare il nido ed infatti riesco ad osservare il suo
primo involo (dopo circa 14 giorni).
Il 23 giugno
osservo ancora i pigliamosche in zona e la femmina è di nuovo lì, in cova per
la seconda volta (è bastata una settimana per lo svezzamento? O è successo il
peggio?).
Stavolta le uova sono tre, il nido è stato
rimodellato con nuovi materiali e i piccoli vengono lasciati soli durante le
varie battute di caccia. Giorno per giorno i nidiacei crescono e si fanno
sentire; i genitori devono lavorare di più. Con il passare del tempo i piccoli
diventano più visibili e più intraprendenti; la sera del 19 luglio uno di essi
si avventura fuori dal nido sotto lo sguardo attento di un genitore. E’ il
preludio della partenza che avviene di buon’ora il mattino seguente (dopo circa
12 giorni).
Ora la
mangiatoia/nido è tornata vuota; per il prossimo anno sarà forse resa più
capiente ma non ne è garantita l’occupazione!!