mercoledì 1 agosto 2012


I NUOVI VICINI

Le mangiatoie, si sa, vengono poste nella stagione invernale per alimentare gli uccelli e così avevo fatto anch’io per poter osservare più da vicino i possibili fruitori. Per poterli anche fotografare avevo posto una mangiatoia vicino ad un “viburnus opulus” proprio fuori dalla finestra a circa un metro e mezzo di distanza e a circa due metri di altezza. Purtroppo durante l’inverno il giorno è breve e la mangiatoia veniva regolarmente svuotata, senza tuttavia che io avessi la possibilità di conoscere da chi (alla fine mi sono convinto che i maggiori frequentatori fossero i passeri).

Così la mangiatoia è rimasta per tutto l’anno e l’anno seguente ma … il 20 maggio, domenica mattina, aprendo la finestra rimango stupito, la mangiatoia è diventata il nido di un pigliamosche!!! La mangiatoia non è un granché; quattro pezzi di legno con un piccolo tetto ma il pigliamosche s’è accontentato. E’ anche un po’ piccola infatti la femmina deve mettersi in diagonale per poter stare comoda. 

Ho potuto così osservare tutta la nidificazione (la preparazione del nido era stata effettuata prima); il maschio che nutre la femmina ed entrambi che nutrono il nidiaceo; già, un solo uovo. Mentre un genitore era in cerca di cibo l’altro era sempre nelle vicinanze; il nido non veniva mai lasciato inosservato. La cassetta-nido rimane al sole fin verso le 14 e poi in ombra della casa; le foglie del viburno offrono poca protezione contro la calura del sole, non si sono ingrossate perché dalla base dell’arbusto sono nati vari polloni che ne hanno impedito la crescita. Il 16 giugno il piccolo è particolarmente vivace; capisco che sta per abbandonare il nido ed infatti riesco ad osservare il suo primo involo  (dopo circa 14 giorni).

Il 23 giugno osservo ancora i pigliamosche in zona e la femmina è di nuovo lì, in cova per la seconda volta (è bastata una settimana per lo svezzamento? O è successo il peggio?).
                                                                                                                                 Stavolta le uova sono tre, il nido è stato rimodellato con nuovi materiali e i piccoli vengono lasciati soli durante le varie battute di caccia. Giorno per giorno i nidiacei crescono e si fanno sentire; i genitori devono lavorare di più. Con il passare del tempo i piccoli diventano più visibili e più intraprendenti; la sera del 19 luglio uno di essi si avventura fuori dal nido sotto lo sguardo attento di un genitore. E’ il preludio della partenza che avviene di buon’ora il mattino seguente (dopo circa 12 giorni).                                                      

Ora la mangiatoia/nido è tornata vuota; per il prossimo anno sarà forse resa più capiente ma non ne è garantita l’occupazione!!